"Vendere più velocemente possibile"è quanto dichiarato da Nikolaj Demyanov,vice direttore di International Grain Company,intervistato da IDK.

estratto dell'intervista:

"Quali sono i problemi degli esportatori russi?"

"Se si parla dei problemi degli esportatori russi,questi sono di diversa natura.In primo luogo,la situazione del mercato mondiale.E' ancora troppo il quantitativo di grano sui mercati mondiali e la domanda è debole.Se poi parliamo dell'offerta,Europa,Stati Uniti e Ucraina sono tutti Paesi attivi sui mercati,per cui dobbiamo competere in condizioni molto dure.In secondo luogo,per quanto riguarda i prezzi,questi sono in calo sul mercato mondiale ed in modo particolare in Russia.I produttori nazionali sono riluttanti a vendere il grano perchè credono che i prezzi siano ingiusti.La redditività è zero o addirittura in perdita,tenendo conto di tutti i costi.Considerando gli eccessi dell'offerta,i Paesi importatori pretendono requisiti più rigorosi per il grano di qualità,come per esempio l'Egitto.Per gli esportatori russi,ciò non costituisce un ostacolo,ma limita la capacità di utilizzare tutto il potenziale di tutte le regioni.Infine,sono in crescita i costi di spedizione,dove in Russia sono tra i più alti al mondo".

"Quali sono i principali flussi di esportazione?Quali sono i Paesi prioritari per voi e quali sono i criteri: i volumi,il prezzo,i contratti a lungo termine?"

"I mercati sono già tutti noti,soprattutto il Mediterraneo,l'Egitto e gli altri Paesi tradizionali.Nel 2009 il criterio dominante è il prezzo,perchè la qualità del grano è circa la stessa in tutti i Paesi.Tuttavia,ci sono eccezioni: l'Ucraina è più concentrata sui mangimi animali,noi abbiamo una qualità più vicina a quella europea e non molto diversa da quella americana.Per i nuovi mercati,nelle regioni più lontane,non abbiamo una logistica competitiva.Dubito che i canali di marketing siano in grado di offrire grano in Brasile e Giappone.

"Quali sono le previsioni dei prezzi a breve e medio termine?"

"Fare previsioni è un compito ingrato.Attualmente il mercato è in rafforzamento,elementi oggettivi o speculativi influiscono su di esso.Molto dipenderà da fattori che fino ad ora non abbiamo capito bene,in altre parole,dall'intervento dell' acquisto.Tutto ciò influisce non solo sul mercato interno,ma anche sul mercato mondiale.Se oggi la Russia dovesse vendere il grano all'intervento,il mercato mondiale reagirà con un netto calo del prezzo.Secondo il nostro punto di vista,il prezzo di mercato ha raggiunto il fondo.Tutto dipenderà dal raccolti in Australia,dai mercati adiacenti del mais e della soya,da come avverranno le nostre semine e come sarà lo sviluppo del grano nell'emisfero settentrionale.Molto dipenderà dalla macroeconomia e dai tassi di cambio."

"Quali sono le strategie della vostra azienda nel mercato mondiale?Qual'è la vostra quota di esportazione?"

La quota di esportazione delle nostre aziende è del 11-15% e penso che nel 2009 rimanga tale.La strategia di oggi è cercare di vendere il più velocemente possibile,perchè il mercato è in calo e per non creare scorte di grano.

"Non utilizzate strategie commerciali per la copertura dei rischi?"

Pur riconoscendo che questi meccanismi siano efficaci,in Russia non li utilizziamo.La nostra prerogativa è fare logistica,la più efficiente possibile e acquistare in conformità con le esigenze contrattuali.Ma,nel mercato globale tutte le società multinazionali hanno posizioni in borsa,a salvaguardia dei loro volumi e delle loro vendite.