Credit Suisse: i prezzi dei cereali potrebbero aumentare
Malgrado una contrazione della domanda globale,Credit Suisse ritiene più probabile un aumento dei prezzi delle materie prime agricole piuttosto che una diminuzione.In contrasto con un'ottimistica visione del Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti,la banca prevede una riduzione dei raccolti agricoli del 3-4%.Credit Suisse intravede 3 fattori chiave alla base della diminuzione della produzione delle colture: prima di tutto la diminuzione delle aree seminate negli Stati Uniti,Brasile,Argentina e Paesi appartenenti al CIS (ex Unione Sovietica);in secondo luogo,la riduzione di fertilizzanti che,secondo alcune stime,è diminuita del 10% per quanto riguarda l'azoto e del 30-40% del potassio e fosfato negli Stati Uniti ed in Europa.Infine le avverse condizioni atmosferiche come in Argentina,nord della Cina e Stati Uniti.Il governo degli Stati Uniti ha previsto che la produzione mondiale di cereali e semi oleosi nel 2008/2009 aumenterà del 4,9% rispetto al record di produzione 2007/2008,come pure la produzione del 2009/2010 sarà superiore al 2007/2008 del 3,1%.Secondo gli analisti di Credit Suisse sarebbe la prima recessione mondiale a coincidere con un aumento di produzione.Secondo la banca dati della FAO,tutte le recessioni dal dopo-guerra ad oggi sono coincise con una diminuzione della produzione agricola.Gli analisti di Credit Suisse ritengono improbabile,vista la natura di questa recessione,guidata dal forte ritiro del credito dal sistema,che si possa evitare una contrazione della produzione.Per quanto riguarda l'impatto dei biocarburanti sui prezzi dei prodotti alimentari,Credit Suisse ritiene che la domanda di biocarburanti sia ancora debole,rappresentando solo una piccola parte della superficie agricola mondiale.Gli analisti prevedono per quest'anno una diminuzione del 10% della produzione di biocarburanti degli Stati Uniti e del Brasile e del 40% di biodiesel in Europa.In totale,ciò rappresenterebbe circa lo 0,5% della domanda agricola mondiale.
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